Team DSM, Marc Hirschi: “Oggigiorno le squadre sanno che i giovani corridori possono immediatamente correre per i risultati”

Marc Hirschi è tra i giovani sui quali c’è più pressione in vista del 2021. Il giovane svizzero del Team DSM ha disputato un 2020 di altissimo livello, distinguendosi per il carattere dimostrato nel corso del Tour de France, nel quale ha vinto una tappa e ottenuto diversi piazzamenti, ma soprattutto negli appuntamenti più impegnativi di fine stagione. È stato infatti capace di vincere la medaglia di bronzo ai Mondiali di Imola, conquistando poi il primo posto alla Freccia Vallone e il secondo alla Liegi-Bastogne-Liegi. La conseguenza inevitabile di questi risultati è che, la prossima stagione, il 22enne sarà uno dei corridori più controllati dagli avversari in questo tipo di gare.

In un’intervista a WielerFlits a margine della presentazione della squadra ha affermato innanzitutto che non si aspettava “di avere così tanto successo nell’ultimo anno” e che ora tocca a lui “arrivare allo stesso livello”. Innanzitutto è soddisfatto dello spazio che i giovani come lui stanno trovando ai massimi livelli: “È chiaro che molte squadre oggigiorno sanno che i giovani corridori possono immediatamente correre per i risultati – analizza – Prima non era così, ci sarebbero voluti alcuni anni per raggiungere quel livello. Inoltre, i giovani ciclisti oggi sono anche più pronti di prima. Dalla giovane età ricevono una preparazione super professionale e si sviluppano più velocemente. Almeno questo ho sperimentato io stesso nel team di sviluppo del Team Sunweb”.

Il corridore svizzero ha rivelato anche di aver cambiato il proprio approccio alle gare: “In passato volevo conoscere tutti i dettagli su una gara, sull’alimentazione e sulla posizione a cronometro. Questo mi stressava. Ora cerco di non pensarci troppo. Cerco di concentrarmi sulle basi e di non essere troppo stressato dalle corse. Normalmente sono abbastanza rilassato prima della gara”. Nelle ore che precedono una corsa, Hirschi si rilassa chiamando gli amici o guardando Netflix: “Per me non ha molto senso parlare troppo di una gara. Preferisco prima entrare in corsa e poi correre d’istinto. Non devo pensarci in anticipo. Fuori dallo sport sono abbastanza calmo, ma sono un po’ più aggressivo durante la gara”.

Corridore che se la gioca anche nelle brevi gare a tappe, il 22enne per ora si considera “un corridore per le corse di un giorno, e continuerò a concentrarmi su questo”. Gare nelle quali sarà inevitabile incrociare la strada con Julian Alaphilippe, uno dei migliori interpreti in questo tipo di corse: “È incredibilmente esplosivo, soprattutto nei primi metri dopo lo scatto. È estremamente veloce nei primi cinque-dieci secondi. Lì crea il buco e poi, soprattutto con vento contrario, è estremamente difficile tornare sulla sua ruota. Julian è il migliore al mondo in questo. Ma anche io mi sto allenando duramente per arrivare a quel livello“.

Il programma per il 2021 non è ancora definito ma, come già ripetuto in altre interviste, Hirschi ha già individuato l’obiettivo numero uno: “Non conosco ancora il mio programma, ma è chiaro che i Giochi sono un grande obiettivo per me“.

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